Esistono dei passaggi burocratici che ciascun individuo ha effettuato almeno una volta nella vita, magari per questioni di lavoro, di studio o familiari, come puó essere ad esempio il cambio di residenza. Alcuni lo devono eseguire in quanto si sono trasferiti in una nuova localitá in cui lavorano (si pensi a tantissimi giovani professionisti che spesso si trasferiscono dal Sud Italia verso Roma o il Nord del Paese) oppure, in altri casi molto frequenti, quando giovani coppie decidono di intraprendere una nuova vita familiare assieme, spostandosi dai luoghi di origine.
Menu di navigazione dell'articolo
- Novità: ora il cambio è in tempo reale
- La procedura online per il cambio di residenza a Roma: ecco cosa serve. Via fax si può fare?
- I tempi della nuova procedura di variazione della residenza online: occhio al controllo dei vigili
- Cambio di residenza online: scopri come eseguire la procedura
- I documenti necessari al cambio di casa
- Quanto dura il contratto di locazione?
- Quando si può disdire un contratto in scadenza?
- Adeguamento Istat per il canone della locazione
- Clausola APE: obbligatoria dal 2018
- FAQ
Il cambio di residenza a Roma cosí come a Firenze e in altre cittá o localitá, fortunatamente, come vedremo meglio in seguito, è divenuto molto piú semplice, veloce ed è possibile effettuarlo anche in pochi passaggi attraverso un computer. Restano comunque alcuni passaggi procedurali canonici (come la verifica della residenza effettiva del richiedente in un'abitazione, da parte degli agenti della Polizia Municipale Locale), tuttavia, grazie ad alcuni interventi normativi, i tempi di acquisizione della pratica del cambio si è notevolmente velocizzata.
Ci sono dei casi specifici nei quali il cambio di residenza a Roma è fondamentale. Quando si acquista, ad esempio, una casa in un luogo diverso da quello di appartenenza, è necessario fare il cambio di residenza entro diciotto mesi dalla data dell’acquisto onde evitare multi e pagamenti aggiuntivi sulle bollette o altro. Il cambio di residenza va fatto presso le circoscrizioni municipali del luogo ove l’immobile è collocato.
La residenza, che attesta proprio la dimora abituale di un individuo all’interno di una specifica abitazione, va ascritta presso schede anagrafiche create appositamente del Comune di competenza.
Il cambio di residenza a Roma, come in altre città italiane, è dunque necessario e fondamentale, perché, permette l’osservanza di diritti/doveri come: richiesta del medico di base; l’ iscrizione alle liste elettorali, iscrizione alle scuole ecc.
Se la il cambio riguarda un’intera famiglia, la dichiarazione va fatta solo da uno sei suoi componenti, purchè maggiorenne.
Novità: ora il cambio è in tempo reale
Con l’entrata in vigore del D.P.R. 154 del 2012, sci sono nuove disposizioni su alcuni documenti anagrafici più comuni, anche per il cambio di residenza e di abitazione. Una delle novità più importanti riguarda la tempistica, molto ridotta di questa pratica che ora viene svolta in 2 giorni lavorativi.
Il cambio di domicilio invece è immediato nel momento di presentazione della domanda, entro due mesi se la Polizia attua delle verifiche sulle condizioni esistenti.
Quindi da 6 mesi che richiedeva questa procedura, oggi è tutto più veloce grazie anche alle modalità che hanno i cittadini per fare domanda.
Se la richiesta viene respinta il cittadino può presentare un ricorso scritto entro e non oltre 10 giorni dall’avviso ricevuto.
Dal 9 maggio 2012 i cambi di residenza a Roma (per chi proviene da un altro comune o dall’estero e chiede l’iscrizione anagrafica) e i cambi di abitazione sono online ed effettivi entro 2 giorni lavorativi dalla data della richiesta.
La procedura online per il cambio di residenza a Roma: ecco cosa serve. Via fax si può fare?
La richiesta del cambio di residenza a Roma si può fare online dal sito del Comune di Roma nella sezione indicata oppure andando di persona al municipio di appartenenza. In questo caso la residenza verrà cambiata subito grazie a un sistema software che consente all’operatore di verificare la posizione del richiedente accedendo agli archivi anagrafici e di poter effettuare contestualmente la modifica.
Se questo articolo sta suscitando il tuo interesse, allora ti consigliamo di mettere da parte anche questo su come tracciare una raccomandata.
Il modulo di dichiarazione: serve l'appuntamento o basta la delega? E' molto importante anche per il cambio del medico di base. Quali documenti aggiornare?
Ad ogni modo, per presentare la domanda si deve usare il modello unico ministeriale di dichiarazione anagrafica che è si può scaricare dal portale del Comune di Roma. La domanda si potrà presentare in uno di questi modi:
- personalmente; oppure
- con raccomandata;
- via fax;
- via posta elettronica ordinaria;
- o – in seguito alle nuove disposizioni – inviando il modulo con firma digitale per posta elettronica certificata;
- o, infine, tramite l’app online e in tempo reale riservata agli utenti registrati al portale istituzionale.
Per conoscere i recapiti dei municipi di pertinenza e gli orari di apertura al pubblico, è bene consultare i siti dei singoli municipi che si trovano elencati nel portale del Comune di Roma.
I tempi della nuova procedura di variazione della residenza online: occhio al controllo dei vigili
Con la procedura informatizzata, i tempi passano dagli attuali due mesi (minimo)/sei mesi (massimo) ai due, tre giorni. Infatti, basteranno due giorni lavorativi dalla data di ricevimento della domanda presso l’ufficio del municipio di competenza per ottenere la residenza.
Tuttavia, cambia la tempistica, ma non cambia l’iter procedurale, per cui nei 45 giorni successivi alla richiesta del cambio di residenza o abitazione, l’ufficio effettuerà i controlli e le verifiche – tramite la Polizia Locale di Roma Capitale – per constatare che il richiedente risieda abitualmente nel domicilio indicato e per controllare la documentazione presentata. Entro i 45 giorni, l’ufficio potrà emettere un preavviso di rigetto nel caso siano state constatate delle irregolarità e in questo caso il richiedente avrà 10 giorni di tempo per presentare – in forma scritta – le proprie osservazioni ed evitare l’annullamento della procedura.
Quanto tempo occorre? Ecco la modulistica per il cambio di residenza a Roma
Dal 9 maggio 2012 i cambi di residenza nonché i cambi di abitazione avvengono in poco tempo, bastano appena due giorni.
Presentare la domanda è davvero molto semplice. Bisogna utilizzare i modelli che si trovano sul sito istituzionale della città di Roma, al seguente link. Attenzione, l'utilizzo dei modelli è assolutamente necessario affinché la domanda possa venire accolta! E' possibile mandare la domanda in molti modi: di persona, presso il proprio municipio competente, fornendo il modello correttamente compilato; oppure via raccomandata, via fax o via email.
In questi casi si deve recuperare il modulo al Municipio oppure scaricarlo dall’indirizzo internet, compilarlo e poi inviarlo insieme ad una copia o scansione del documento di identità. Per i recapiti postali e i fax basta controllare sui siti internet dei municipi competenti, per trovare indirizzi e numeri. Per la mail, basterà aggiungere al seguente indirizzo mail, il numero del municipio (informazione di cui, se non siete già in possesso, potrete reperirla sempre in rete), ad esempio
Invece per quanto riguarda le richieste di cancellazione dei cittadini emigrati dovranno essere inoltrate all'Ufficio cambi di residenza, i cui recapiti sono: indirizzo via Luigi Petroselli n. 50 - 00186 Roma; Fax: 06/6797577 e posta elettronica:
Un particolare passaggio, difatti, risulta essere quello in cui si trasferisce la residenza presso un'abitazione in cui vi sia giá quella di un'altra famiglia. Indispensabile risulta essere, in questo caso specifico, il consenso al trasferimento della residenza fornito da un membro maggiorenne della famiglia che giá risieda nella casa.
E tale consenso puó essere presentato da questi attraverso due modalitá tra loro differenti: di persona, accompagnando direttamente lo stesso dichiarante allo sportello dell'ufficio comunale preposto oppure compilando un apposito spazio del modulo di dichiarazione e allegandovi una copia fotostatica del documento di identitá. Comunque sia, tutte le informazioni importanti per tale passaggio e la modulistica necessaria, si possono rintracciare, come vedremo meglio in seguito, sul sito internet del Comune di Roma.
Infatti, da questo punto di vista, la digitalizzazione di alcune procedure burocratiche ha snellito moltissimo i passaggi da effettuare e la modulistica richiesta, fino ad arrivare addirittura all'invio di alcuni documenti anche attraverso posta elettronica tradizionale oppure certificata. Basta avere un semplice computer, una connessione internet e individuare gli esatti indirizzi mail degli uffici comunali preposti. Il cambio di residenza a Roma è divenuto pertanto, per diversi aspetti, davvero semplificato.
Cambio di residenza online: scopri come eseguire la procedura
A partire dal mese di maggio 2012 è possibile effettuare la denuncia del cambio di residenza online attraverso internet. Sarà compito dei vari comuni dare modo ai cittadini di effettuare tale operazione, attivando una sezione online dedicata a questo tipo di operazioni. Il decreto legge 5/12 vuole infatti armonizzare le disposizioni relative al regolamento anagrafico in vigore, istituendo quindi una normativa apposita relativa al cambio di residenza online in due giorni.
Grazie a questa semplificazione, sarà possibile presentare le domande di cambio di domicilio online, previa sottoscrizione della stessa con firma digitale. Inoltre per avere valore, la domanda deve pervenire attraverso posta certificata, allegando copia del documento di identità.
Cosa è il domicilio e cosa serve per cambiarlo?
Effettuare il cambio di residenza richiede che l’interessato si rechi presso gli sportelli della circoscrizione nella quale intende risiedere, presentando i documenti per il cambio di residenza. Questa pratica, seppur condizionata dall’efficienza degli impiegati e dalle code che si formano, può essere ritardata anche di giorni qualora manchi anche un solo certificato.
Grazie a questa guida vedremo come limitare le tempistiche a quelle funzionali, facendo in modo che gli interessati si rechino agli sportelli con tutti i certificati obbligatori.
La residenza è il domicilio dove si trasferisce la persona o nucleo familiare. Essa deve essere dichiarata presso l’Ufficio dell’Anagrafe del Comune di appartenenza. Nel tempo la dimora può essere trasferita e per questo atto varrà la duplice dichiarazione al Comune dove si esprimerà il nuovo domicilio e quello che si abbandona. Tuttavia, è possibile avere più residenze in più Comuni.
Per effettuare il cambio di residenza, è sufficiente che una persona per nucleo familiare presenti agli sportelli del Municipio in cui si vuole risiedere i seguenti documenti per il cambio di residenza.
- documento valido di riconoscimento;
- Codice Fiscale.
Oltre a questi, i cittadini extracomunitari dovranno portare con sé:
- il proprio passaporto ed una sua fotocopia;
- il documento di soggiorno e due sue fotocopie.
Gli appartenenti all’Unione Europea che volessero indicare l’Italia come prima residenza, prima di recarsi in Municipio dovranno effettuare questo cambio presso l’ufficio anagrafico.
Con il rilascio di questo certificato, si può avere accesso ai diversi servizi demografici. I cittadini o famiglie italiane possono richiedere la modifica sulla propria dimora:
- se sono iscritti all’Anagrafe di un altro Comune italiano
- se sono iscritti all’Anagrafe dell’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero)
- se sono stati cancellati causa irreperibilità dall’Anagrafe di un altro Comune italiano
La domanda con i documenti per il cambio di residenza deve essere presentata da un cittadino maggiorenne o nel caso di nucleo familiare da un componente responsabile della famiglia stessa, che esercita la responsabilità genitoriale.
Nel certificato sono indicati diversi dati tra i quali: Comune scelto, data del rilascio, oggetto del certificato, i dati anagrafici della persona che ha presentato tale domanda, timbro e firma dell’ufficiale preposto all’Anagrafe.
Cambi particolari
Oltre a questi atti, qualora si vada a vivere da persone maggiorenni è necessario che una di esse sia presente per dare il consenso o, in alternativa, rediga un’autocertificazione con fotocopia di un documento identificativo in allegato.
Ultimo documento da compilare è quello per pagare la nettezza urbana; il certificato è generalmente reperibile presso il sito della società che effettua il servizio o i suoi uffici e va spedito al loro recapito.
Come effettuare il cambio di residenza da casa
Dal 6 maggio 2012, è possibile svolgere l’intera procedura senza dover recarsi presso gli uffici amministrativi, spedendo i documenti per il cambio di residenza direttamente da casa.
Questo snellimento burocratico è reso possibile dal Decreto Semplifica Italia; scaricando i moduli dalla pagina dedicata del sito del Governo si potrà quindi procedere al passaggio saltando code e disagi.
Una volta fatta richiesta, essa avrà valore legale dopo due giorni dalla consegna; l’amministrazione competente avrà quindi 45 giorni di tempo per eseguire i controlli di rito, al termine dei quali i documenti per il cambio di residenza verranno accettati per tacito assenso.
Ci sono diverse opportunità per presentare la domanda di domicilio:
- presentandosi di persona agli uffici del Comune
- fax o raccomandata, con la firma a mano e effettuando una scansione del documento
- via mail, allegando il documento con la firma digitale o presentando la carta d’identità elettronica
- PEC (Posta Elettronica Certificata), in questo caso si deve firmare la dichiarazione in quanto il richiedente è direttamente associato alla PEC.
Nei casi in cui si possono inviare i file per via telematica, bisognerà controllare sul sito ufficiale del Comune di riferimento quali sono gli indirizzi mail ai quali poter inviare i documenti necessari per la documentazione richiesta.
Controlli e accertamenti dopo la presentazione dei documenti per il cambio di residenza
Sono previsti controlli, definiti accertamenti anagrafici, effettuati dal corpo di polizia e da personale comunale riguardante la domanda presentata sul cambio domicilio e sui documenti per il cambio di residenza. I controllo vengono svolti entro 45 giorni dalla presentazione della richiesta e si incentrano sulla verifica del requisito dell’abitualità. Nel caso ci siano discordanze, chi ha effettuato il controllo deve inviare l’anomalia alle autorità competenti.
Le operazioni per il cambio di residenza online: cambia casa con la tua famiglia dal pc
Il Comune di provenienza invierà i dati presi in carico del cittadino e successivamente e li lavorerà entro 5 giorni lavorativi, sempre per via telematica. Al bando l'uso di fax, tranne pochi casi eccezionali.
Una volta avvenuto questo passaggio di dati, i due Comuni hanno un massimo di 45 giorni per confermare le dichiarazioni che sono adesso in loro possesso, e magari inviare al cittadino il cambio di residenza online un comunicato che specifichi i documenti necessari a terminare la pratica; se no potrebbe scattare il silenzio-assenso.
Potere ad Internet: col computer ci si sposta di condominio
Quante volte ci siamo arrabbiati davanti alle interminabili file degli uffici comunali o alle Poste o alla Banca? L’attesa snervante, con alcuni orari quasi improbabili di alcuni uffici (ma ora le cose stanno cambiando), gettavano il cittadino in preda a stress o panico per la cronica lentezza della burocrazia che ormai è diventata un vero e proprio “simbolo” dell’Italia.
Lo sviluppo incessante di Internet sta rivoluzionando anche queste pratiche, portando allo stesso tempo un risparmio di tempo e di costi, evitando quindi un prodursi di carta e altro materiale di cancelleria che porta dunque ad una migliore ottimizzazione delle risorse, soprattutto in questo periodo di spending review.
Non bisogna infatti guardare al web solo per la facilità di navigazione, la possibilità di accedere alle app oppure alla consultazione in tempi immediati delle news del giorno. Internet infatti sta entrando anche nelle Pubbliche Amministrazioni per un passaggio di consegne ormai inevitabile, anche se in Italia i tempi sono più lenti rispetto ai Paesi industrializzati. Dopo la legge del 2012, i Comuni si stanno adeguando alle nuove direttive: uno degli ultimi esempi, a cavallo tra 2014 e 2015, è del Comune di Arezzo, che ha attivato il servizio di cambio di residenza online. Un servizio che si va ad aggiungere ad altre facilitazioni sempre consultabili on line, come la risultanza anagrafica del matrimonio, i certificati di stato civile fino allo Stato di Famiglia.
Servizi on line: passaggi semplici e veloci con il pc
La possibilità di accedere ai servizi on line del Comune di riferimento avviene in modo molto semplice ed intuitivo. E’ sufficiente infatti registrarsi con nome utente e password e selezionare in un secondo momento il certificato di cui si ha bisogno. Ricordiamo infine alcune notifiche su questi certificati: essi hanno lo stesso valore di quelli che vengono consegnati cartacei presso gli uffici appositi; sono disponibili nell’area riservata dopo che viene fatta richiesta e il pagamento, se necessario, è stato effettuato; la maggior parte delle volte sono scaricabili solo in versione Pdf; ogni documento è riconosciuto tramite il CIU (Codice Identificativo Unico) e un timbro digitale.
I documenti necessari al cambio di casa
Per presentare la domanda di cambio di residenza online, innanzitutto è obbligatorio utilizzare il CUD ministeriale dell’attuale dichiarazione anagrafica. Si può scaricare questo modello direttamente dal portale di Roma Capitale.
In allegato alla dichiarazione di residenza, chi richiede il cambio di domicilio dovrà inoltre presentare la dichiarazione sostitutiva integrata delle informazioni necessarie all’anagrafe per verificare la veridicità della dichiarazione presentata.
Questo è l’unico formato in cui l’anagrafe può accettare la domanda. Le richieste redatte in carta libera o in diversi formati non saranno prese in considerazione. Vediamo ora le modalità di presentazione della domanda. Sarà necessario presentare il modulo relativo al cambio di casa online agli uffici anagrafici del municipio associato al territorio seguendo uno di questi due passaggi:
- Inviare la richiesta tramite PEC o via mail, con allegato una fotocopia di un documento di identità;
- Inviare il modulo con una raccomandata inserendo insieme alla lettera la fotocopia di un documento di identità.
Nel caso in cui la nuova residenza è già abitata da un’altra unità familiare è fondamentale che un rappresentante maggiorenne dichiari di essere a conoscenza del cambio di residenza online e quindi del nuovo ingresso. Se il rappresentante non si rende disponibile a fare questa dichiarazione sarà impossibile continuare con la procedura di cambio di residenza online.
Per quanto riguarda invece gli appartenenti a comunità, laiche o religiose, dovranno mostrare una dichiarazione redatta dal capo della convivenza nella quale conferma una nuova residenza nella comunità. Inoltre, tutti i documenti richiesti dovranno essere presentati in formato originale e non tramite fotocopia.
Una volta completata la procedura di cambio residenza online si procederà con l’aggiornamento della scheda elettorale, il libretto della macchina e altri documenti che, a livello burocratico, riportano l’indirizzo di residenza.
Quanto dura il contratto di locazione?
Vige una differenza sostanziale a seconda della natura della locazione, ovvero se sia ad uso abitativo oppure commerciale.
Nel primo caso, sono disponibili diversi contratti che differiscono anche molto nelle clausole.
Il primo contratto è quello relativo all'uso transitorio. Viene stipulato solo in casi particolari, dove le esigenze del padrone di casa e dell'affittuario coincidono. Ha una durata minima di un mese a una massima parti a 18 mesi e non può essere rinnovato. Quindi, in caso caso, alla scadenza della locazione non occorre fare nulla.
La locazione agli studenti universitari, invece, ha una durata maggiore: dai 6 ai 36 mesi. L'affitto dovrebbe essere concordato di concerto con le organizzazioni studentesche. In realtà, per tutto quello che riguarda le caratteristiche di questo contratto, si rimanda agli accordi fra gli interlocutori. Al termine della durata, gli studenti possono rinnovare il contratto con il proprietario per la stessa durata precedentemente concordata. Altrimenti, tre mesi prima, possono disdire per porre termine all'accordo.
Contratto a canone libero o concordato
Il contratto a canone concordato ha durata di tre anni e può essere rinnovato per altri due. Anche in questo caso, sono disponibili utili agevolazioni fiscali. Per quello che riguarda la scadenza della locazione, è possibile porre fine al contratto con un preavviso di tre mesi, come nei casi precedenti.
Il contratto libero è, invece, la forma più utilizzata di contrattazione nei casi di locazione. Ha la durata standard di 4 anni più 4. In tutte le altre caratteristiche è lasciato alla libertà interpretativa degli interessati.
Il contratto di locazione per uso lavorativo, invece, ha un'unica forma. Ha una durata minima di 6 anni o 9 nel caso di attività alberghiere e un limite massimo di 30 anni. È obbligatorio dimostrare che l'immobile venga utilizzato per l'esercizio di attività industriali, commerciali, artigianali, di interesse turistico o di lavoro autonomo. Oppure l'immobile è sede di partiti, sindacati, enti pubblici.
Quando si può disdire un contratto in scadenza?
La possibilità di non rinnovare un accordo di locazione all'avvicinarsi del suo termine naturale esiste, con l'opzione che il contratto possa proseguire senza interruzioni basandosi su un'intesa non esplicitata tra le parti coinvolte, ovvero l'occupante e il detentore della proprietà. Questo implica che l'affittuario continui a risiedere nell'immobile oltre il periodo originariamente stabilito, previo accordo con il proprietario.
Tuttavia, se uno dei due soggetti coinvolti, sia esso l'occupante o il padrone dell'immobile, decide di non voler estendere ulteriormente la durata del contratto, è necessario che informi l'altra parte in anticipo, rispettando determinati termini e modalità che possono variare considerevolmente a seconda della natura dell'accordo stipulato.
Canone libero o convenzionato
In merito ai diversi tipi di contratto, come quelli a canone libero o a canone concordato, le procedure e i tempi per la cessazione anticipata del contratto differiscono in base alla finalità attribuita all'immobile. Per gli immobili ad uso abitativo, i termini usuali prevedono durate fisse (4+4 anni per i canoni liberi e 3+2 anni per i canoni concordati), dopodiché il contratto si considera concluso.
Rapporti padronali nella locazione
Ci sono specifiche circostanze che consentono la rescissione anticipata del contratto da parte del locatore, come la necessità di utilizzare l'immobile per sé o per familiari diretti, o la volontà di destinarlo ad uso commerciale o professionale. Dall'altro lato, l'affittuario può terminare il contratto in anticipo se trova un'altra abitazione equivalente nel medesimo comune o se non utilizza costantemente l'immobile senza motivazioni valide. Un'altra causa potrebbe essere un danno significativo all'edificio che richiede interventi di restauro.
Nei casi di affitto per uso transitorio, tipicamente destinato a studenti o lavoratori temporanei, la rescissione del contratto è più semplice e può essere effettuata con un preavviso di almeno tre mesi prima della scadenza.
Per quanto riguarda le modalità di conclusione dei contratti di locazione, se il locatore desidera modificare le condizioni dell'accordo o il canone di locazione, deve inviare una comunicazione tramite raccomandata con sei mesi di anticipo. L'affittuario, a sua volta, ha 60 giorni per rispondere. In assenza di una risposta o di un accordo, il contratto si considera terminato.
Infine, al termine della locazione, l'affittuario è tenuto a restituire l'immobile nello stesso stato in cui lo ha ricevuto, escludendo il normale usura. La restituzione delle chiavi e l'eventuale pagamento di penali per ritardo sono regolati da specifiche clausole contrattuali. L'affittuario non è ritenuto responsabile per danni non imputabili a suo comportamento negligente, mentre per danni direttamente causati dall'affittuario, il locatore può richiedere un risarcimento equivalente al costo delle riparazioni necessarie.
Adeguamento Istat per il canone della locazione
Il processo di adeguamento può variare a seconda del tipo di contratto di locazione:
- Contratti a canone concordato: In questo caso, l'adeguamento Istat viene applicato retroattivamente, ma senza accumulare arretrati. L'aumento del canone viene calcolato sulla base dell'incremento percentuale dell'indice Istat e viene applicato all'importo del canone mensile. Questo adeguamento viene effettuato all'anniversario del contratto, in modo che il nuovo importo sia in vigore per l'intero anno successivo.
- Contratti a canone libero: In questo caso, l'adeguamento Istat viene applicato automaticamente e a carico dell'inquilino. Il nuovo importo del canone di locazione viene calcolato in base all'incremento percentuale dell'indice Istat e viene applicato all'importo del canone mensile. Anche in questo caso, l'adeguamento viene effettuato all'anniversario del contratto. Tuttavia, a differenza dei contratti a canone concordato, l'inquilino è tenuto a mettersi in pari con gli eventuali arretrati derivanti dall'aumento del canone.
È importante notare che l'adeguamento Istat per il canone della locazione è un meccanismo previsto dalla legge italiana e mira a garantire che il canone di locazione tenga conto dell'inflazione e delle variazioni del costo della vita. Tuttavia, questo adeguamento può comportare un aumento del costo per gli inquilini e, pertanto, è importante essere consapevoli di tale meccanismo e considerarlo quando si stipula un contratto di locazione.
Clausole nei contratti di locazione
È sempre bene fare estrema attenzione alle clausole che riguardano l'adeguamento Istat per il canone della locazione sia da parte del proprietario che dell'inquilino.
Il primo, infatti, è per legge obbligato a chiarire la sua posizione sull'argomento (ovvero: sul quando far scattare l'aumento e di quanto), per i secondi è necessario valutare anche quest'aspetto per giudicare l'opportunità del contratto.
La situazione differisce a seconda che si tratti di una locazione ad un commerciale piuttosto che abitativa.
Per quello che riguarda la prima situazione, la legge 392/78 prevede l'obbligo di fare aumentare il canone annuale in misura non superiore al 75% dell'indice di cui si parlava precedentemente. Non può non essere previsto: per la legge, i contratti che non ne fanno menzione sono nulli.
È possibile, tuttavia, prevedere un aumento maggiore ma questo deve trovare una forte giustificazione.
Inoltre, per i contratti di lunga durata – oltre i limiti consueti del contratto libero – è possibile stabilire un adeguamento diverso, nato dalla contrattazione dei due interlocutori.
Per le abitazioni, invece, la libertà sull'adeguamento Istat per il canone della locazione è totale: l'importante è che se ne faccia parola nel contratto. È possibile valutare un aumento del 100% dell'indice o anche superiori.
In realtà, mediamente, si accoglie un adeguamento pari al 75% del valore, esattamente come per le locazioni commerciali.
Per quest'anno, dove l'inflazione media dell'anno precedente è stata del 3%, l'adeguamento è pari al 2,3% per i canoni annuali.
Non è detto che il valore dell'adeguamento Istat per il canone della locazione debba essere annuale: alcuni padroni di casa stabiliscono che la variazione scatti dalla ricorrenza mensile dell'inizio del contratto con l'inflazione relativa a quel mese.
Clausola APE: obbligatoria dal 2018
Nel 2018 è stata introdotta un’importante clausola nei contratti di locazione.
Si tratta della clausola APE ed è pensata per garantire l’avvenuta trasmissione di tutte le informazioni e la documentazione relativa alla prestazione energetica degli edifici, APE compreso.
Pandemia: le clausole di tutela e adeguamento Istat per il canone della locazione
La pandemia iniziata nel 2020 ha determinato conseguenze di tutti i tipi e in tutti si settori della società.
Com’è facilmente intuibile, il settore immobiliare, essendo strettamente legato sia ad attività private che commerciali e produttive risulta essere uno dei settori più difficili da gestire ancora oggi.
Per questo motivo si è cercato, nel corso di questo anno e mezzo, di capire come poter tutelare tanto i proprietari degli immobili quanto, soprattutto, gli affittuari.
Come sappiamo, nel corso di questa pandemia sono molteplici i settori che hanno subito restrizioni e i lavoratori si sono ritrovati in una situazione totalmente nuova e molti di questi si sono ritrovati in condizioni gravi e ad un passo dalla chiusura.
Per queste ragioni è stato deciso di inserire una clausola all’interno dei contratti di locazione, ormai comunemente conosciuta come “clausola Covid” la quale è volta a salvaguardare tutti coloro i quali si ritrovano a subire le conseguenze delle misure di contenimento messe in atto dal Governo.
In questo caso, dunque, chiunque dovesse ritrovarsi in difficoltà avrà la possibilità di pretendere che il proprio contratto venga rinegoziato.
Clausola di buona fede
Nello stesso ambito è stata inserita un’altra clausola per la tutela di coloro i quali hanno degli immobili in affitto. Questa clausola ha avuto come scopo principale quello di garantire la possibilità, per entrambe le parti, di trovare un nuovo accordo per ristabilire un equilibrio.
Naturalmente, l’assenza di clausole non vieta la possibilità di mediazione tra le parti, è quindi possibile e anche probabile che si scelga di trovare un punto di incontro tra gli interessi di entrambe le parti.
FAQ
Quando scade il contratto di locazione?
La scadenza del contratto di locazione è stabilita dal contratto stesso e indica il termine entro il quale l'affittuario deve liberare l'immobile. Solitamente la durata del contratto di locazione è di 4 anni, prorogabili per altri 4 anni.
Cosa succede alla scadenza del contratto di locazione?
Alla scadenza del contratto di locazione, se non viene stipulato un nuovo contratto di locazione o una proroga del contratto, l'affittuario deve liberare l'immobile e restituire le chiavi al proprietario.
Come posso effettuare il cambio di residenza a Roma?
Per effettuare il cambio di residenza a Roma, è necessario presentarsi all'ufficio anagrafe del Comune di Roma del proprio quartiere di residenza con i seguenti documenti:
- Documento d'identità in corso di validità (carta d'identità, passaporto o patente)
- Codice fiscale
- Autocertificazione di residenza o contratto di locazione (in caso di affitto)
- Modulo di richiesta di cambio di residenza (disponibile sul sito del Comune di Roma)
Inoltre, se si cambia residenza da un altro comune, è necessario anche il certificato di residenza rilasciato dall'ufficio anagrafe del comune precedente.
Quali sono i tempi di attesa per ottenere il nuovo documento di identità dopo il cambio di residenza?
Dopo aver effettuato il cambio di residenza a Roma, è possibile richiedere il nuovo documento di identità presso l'ufficio anagrafe del proprio quartiere di residenza. I tempi di attesa per l'emissione del nuovo documento di identità dipendono dalla disponibilità dell'ufficio e possono variare da alcuni giorni a diverse settimane.
Quali sono le conseguenze fiscali del cambio di residenza a Roma?
Il cambio di residenza a Roma può comportare alcune conseguenze fiscali, tra cui l'applicazione di aliquote d'imposta diverse a seconda del comune di residenza, la possibilità di richiedere agevolazioni fiscali per la prima casa e l'applicazione di tasse locali come la TARI (Tassa sui rifiuti) e la TASI (Tributo sui servizi indivisibili). Inoltre, il cambio di residenza può comportare la modifica della propria posizione fiscale ai fini dell'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e l'applicazione di eventuali detrazioni e deduzioni fiscali previste dalla normativa. Per conoscere nel dettaglio le conseguenze fiscali del cambio di residenza a Roma, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un esperto fiscale.