Dopo l'Assegno unico Famigliare, oggi pubblichiamo un nuovo articolo che speriamo possa catturare il vostro interesse. Modello di Fattura: a che cosa serve? Per i possessori di Partita Iva è sempre importante conoscere e sapere cosa fare per evitare problemi futuri e non evadere le tasse. Esistono infatti delle regole ben precise da seguire per chi ha un'attività oppure è in procinto di aprirne una.

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Per essere a norma e regolarizzare le proprie uscite ed entrate di denaro è necessario emettere obbligatoriamente il modello di fattura. La fattura è oltre utile anche per definire meglio il reddito di un'impresa o di un'azienda. L'emissione e la compilazione del modello di fattura è inoltre obbligatoria e regolata dal DPR 633/72 e deve essere di competenza di chi è titolare della Partita Iva. Il modello di fattura deve inoltre contenere, ai sensi del DPR 633/72 articolo 1, comma 2, la data di emissione e il numero in ordine progressivo della stessa.

Sul modello di fattura è necessario inoltre riportare: ditta, denominazione o ragione sociale; residenza o domicilio dei soggetti che stanno effettuando la transazione; indirizzo della stabile; numero di partita IVA; corrispettivi e dati ai fini della determinazione della base imponibile; valore beni, anche di quelli offerti come sconto o premio; aliquota e ammontare dell'imposta; natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi in questione. In caso non si trattasse di società o imprese vere e proprie sul modello di fattura andranno riportati: denominazione o ragione sociale; il nome e il cognome.

Il modello di fattura può inoltre essere emesso entro il quindicesimo giorno del mese successivo al giorno di consegna (fattura differita), con gli estremi del documento relativo al trasporto, oppure lo stesso giorno entro ventiquattro ore (fattura immediata).

Modello di fattura: Fac simile modulo di fattura per i possessori di Partita Iva e le operazioni commerciali in un'azienda

Ecco un fac simile del modello di fattura da compilare quando si effettuano operazioni commerciali nella vostra azienda:

NOME AZIENDA

Indirizzo

CAP Città (Prov)

Codice fisc. / Partita Iva

Spett.le

Azienda Cliente

CAP Città (Prov)

P.IVA/CF (del cliente)

000000000/xxxxxxxxxxx

 

Fattura

Num. Documento

……...

Data

…/…/……

Pagina

….

Condizioni di Pagamento

BONIFICO

Banca di Appoggio

IBAN: ……………………………………..

Descrizione Servizio

Prezzo

Importo

IVA

……………………………………

 

………. €

 

………. €

 

 

 

 

 

……

 

 

 

 

 

Imponibile

………. €

 

Al.IVA

……..

Importo IVA

………. €

 

Totale servizio

………. €

 

Spese incasso

……. €

Bollo

………. €

 

tot

………. €

 

Acconto

……. €

 

Totale da Pagare

………. €

Totale documento in Euro

………. €

Distinta delle scadenze: ……………………………………

Come vanno registrate le note e il modello di fattura?

Secondo il D.P.R. 633/1972 è obbligatorio registrare le fatture emesse, in un apposito Registro IVA (detto anche Registro Fatture). I soggetti interessati, come i liberi professionisti o le imprese, devono annotare nel registro tutte le operazioni effettuate che hanno previsto l’emissione di un modello di fattura, con particolare attenzione nel farlo anche per le autofatture, le note di credito o quelle intracomunitarie. Ogni documento deve riportare per legge alcuni dati come: l’emissione, il numero progressivo, l’imponibile, l’aliquota, eventuali riferimenti per i casi in cui non viene applicata l’IVA e tutti i dati del committente.

Anche la registrazione deve necessariamente seguire un ordine progressivo secondo la data di emissione. Alcune aziende emettono sia il modello di fattura di tipo elettronico che cartaceo, in questi casi è indispensabile archiviarle separatamente e seguendo una numerazione distinta. Come già anticipato, la tempistica per eseguire le registrazioni può essere immediata o differita.

Esoneri previsti per la registrazione di questo documento per il conteggio di entrate e uscite di denaro

In alcuni casi specifici è previsto l’esonero rispetto all’obbligo di tenere il Registro Fatture, tra questi:

  • Chi ha un regime forfettario (agevolazione per ditte o professionisti con piccole attività e guadagni che rientrano in determinati limiti)
  • Chi emette fatture che prevedono l’esonero dagli adempimenti del pagamento IVA
  • Chi effettua le registrazioni delle vendite sul Registro Corrispettivi
  • Chi ha un regime ordinario ma registra le stesse operazioni sul Registro Cronologico o sul Libro Giornale

Sanzioni previste per chi non emette o registra correttamente le note spese

La normativa vigente in ambito fiscale prevede sanzioni per: i soggetti che omettono l’emissione o la registrazione delle fatture, i soggetti che non ricevendola non fanno nulla per richiederla, i soggetti che violano la legge facendo sotto o sovra-fatturazione. 

Nello specifico si parla di una sanzione che può arrivare fino al 200% dell’imposta sull’imponibile per chi omette la fattura o la relativa registrazione. Per chi non archivia nel Registro Fatture i documenti che presentano l’esenzione dal pagamento dell’aliquota, può esserci una sanzione pari al totale omesso. Anche l’errata compilazione della fattura può essere sanzionata per legge, al pari della mancata emissione.

Fatturazione elettronica: ecco come funziona

In questi ultimi anni, il progresso tecnologico ha migliorato, semplificato e velocizzato diverse attività professionali. L'uso dei computer e di internet ha permesso a quelle commerciali, ad esempio, di potersi espandere con una maggiore facilità, migliorando diversi aspetti di questo ambito assai importante per i cittadini ed i Paesi. Anche l'Italia ha visto un considerevole salto di qualità da questo punto di vista, anche grazie all'avvio, da parte delle amministrazioni statali, di un uso maggiore e diffuso dei mezzi digitali.

Un esempio, tra i tanti che si potrebbero fare, può essere considerato la fatturazione elettronica, che presto diverrà pienamente operativa nel nostro Paese e permetterà di semplificare e velocizzare diverse operazioni contabili e commerciali di vari soggetti e dell'amministrazione statale. Cerchiamo comunque di capire in cosa consista tutto questo, quali i soggetti interessati e le modalità di funzionamento.

Questa non è altro che un sistema digitale moderno e veloce che consente di emettere, trasmettere e conservare in maniera elettronica appunto delle fatture, in sostituzione del vecchio sistema cartaceo. Dal 1° Gennaio 2019, in pratica, le fatture emesse in occasione di prestazioni di servizi o cessioni di beni effettuate tra diversi soggetti residenti o stabiliti nel nostro Paese dovranno essere soltanto elettroniche.

Tale obbligo riguarda e varrà sia nel caso la prestazione o la cessione di un bene sia effettuata tra due operatori Iva, quindi le cosiddette operazioni B2B (Business to Business), e sia da un operatore Iva nei confronti di un consumatore finale, cosiddette operazioni B2C (Business to Consumer). Il formato in cui questo genere di fatture dovranno essere create, trasmesse ed archiviate sarà uno particolare, denominato Xml, già in uso in altre realtà europee e che permette di verificare tutte le informazioni presenti all'interno di esse e la loro conformità alla legge.

Come funziona questa procedura digitale

Per realizzare una fattura con metodo di fatturazione elettronica bisognerà possedere un computer, uno smartphone oppure un tablet e, per mezzo di un programma apposito, si trasmetterà attraverso il Sistema di Interscambio (SdI). Quest'ultimo non solo fungerà da mezzo di trasmissione, ma verificherà inoltre che la stessa fattura contenga i dati fiscali obbligatori, l'indirizzo digitale del destinatario (la Pec) e l'esistenza delle partite Iva di fornitore e cliente o il Codice Fiscale di quest'ultimo.

L'Agenzia delle Entrate, al fine di facilitare la procedura, offre in maniera gratuita, a coloro che sono obbligati all'emissione della fattura elettronica, diversi strumenti per la loro predisposizione, tra cui un percorso web guidato sul sito della stessa agenzia, un programma dedicato che si può scaricare sul computer o, ancora, direttamente una app per smartphone o tablet, presente e scaricabile dallo store dell'Android e dell'Apple. Altrimenti, è anche possibile scegliere dei software a pagamento, realizzati da aziende private, e simili a quelli proposti dall'agenzia statale.

Comunque, una volta compilati tutti i campi obbligatori, il programma verifica e salva il file della fattura. Sigillata questa, cioè assicurata l'integrita del file predisposto, la si invierà al SdI, che verificherà a sua volta l'esatta compilazione della stessa e spedirà il tutto al recapito telematico del cliente destinatario, a cui non resta che conservare il documento. Tuttavia, anche in questo caso, l'Agenzia delle Entrate mette a disposizione un servizio che permette la conservazione delle fatture, sia emesse che ricevute.

I soggetti interessati

Sono obbligati alla realizzazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche tutti i fornitori della Pubblica Amministrazione, ad esempio. Al tempo stesso, tali fornitori devono adottare la medesima procedura anche con soggetti privati e quindi sia con professionisti che società. Di conseguenza, la platea coinvolta in questa procedura risulta essere davvero ampia e variegata.

Coloro che, invece, possono essere esonerati dall'uso di tale fattura elettronica sono gli operatori rientranti nel "regime di vantaggio" (lavoratori ed imprese autonome), quelli del "regime forfettario" ed i piccoli produttori agricoli. Tuttavia, nel caso in cui la si volesse adottare, i primi due gruppi possono anche effettuare questo tipo di fatturazione elettronica.

Tutte queste nuove fatture dovranno essere obbligatoriamente fatte mediante un formato denominato FatturaPA, cioè un nuovo linguaggio XML di chiara origine elettronica che permette la regolare compilazione delle nuove fatture. 

L’emissione delle fatture ha subito radicali e significativi mutamenti nel corso degli anni: inizialmente il tutto veniva svolto mediante carta e penna a cui seguirono editor testuali e fogli di calcolo (vedi ad esempio i servizi completi offerti dal Pacchetto Office). Svolte queste operazioni, indipendentemente dall’origine, il tutto doveva essere trasmesso al cliente che, a sua volta, aveva l’obbligo di conservare tutti i documenti per almeno dieci anni. 
Tutto questo ad inizio 2019 sarò un semplice ricordo: vi sarà infatti un percorso unificato chiamato Sdl (Sistema di Interscambio) che verrà rilasciato dall’Agenzia delle Entrata. 
Questa metodologia innovativa delle fatture sarà: 

telelavoro

  • Innanzitutto compilata con l’ausilio di un software apposito e dedicato; 
  • Verranno ovviamente firmate in modo digitale mediante firma elettronica che dovrà essere apposta direttamente dal soggetto interessato oppure da un intermediario; 
  • Bypassato questo step il tutto deve essere inoltrato al Sistema di Interscambio (come detto obbligatorio a partire dal 2019); 
  • Ottenuto il consenso anche dello stesso Sistema di Interscambio lo stesso Sdl provvederà ad inviare il tutto alle Pubbliche amministrazioni o agli eventuali soggetti interessati. 

Esistono dei casi nei quali l’emissione della fatturazione elettronica è stata anticipata di un anno rispetto alla data effettiva di entrata in vigore. Ecco di seguito i casi: 

  • Cessioni della benzina e del gasolio a soggetti aventi Partita Iva o per eventuale utilizzo come carburanti per motori; 
  • Per tutte le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti in appalti di natura pubblica; 
  • Per tutti gli importi superiori a 155euro; 
  • Per tutti gli acquisti di beni o servizi per fini di natura personale o familiare; 
  • Per tutti i viaggiatori extra UE (una parte). 

Fatturazioni, scadenze e obblighi 

Come anticipato l’emissione della fattura elettronica diverrà obbligatoria con l’avvento del nuovo anno quindi a partire dal primo Gennaio 2019. 
Intorno al mondo della fatturazione elettronica e alla nuova metodologia di emissione regna parecchio scetticismo ma, come spesso avviene, ad essere in ritardo è l’Italia. In tutto il mondo, e in quasi tutta l’Europa, la fatturazione elettronica è entrata in vigore già da svariati anni pertanto manca solo a noi adeguarci agli standard mondiali. 

Se riuscissimo ad entrare in un’ottica capace di guardare in modo schietto e obiettivo al futuro il nuovo modo di fatturazione elettronica potrebbe rappresentare una svolta per l’Italia e per l’intero sistema fiscale italiano in toto. Come è risaputo lo stesso presenta lacune di una certa rilevanza ma piano piano bisogna riuscire ad ottemperare a tali mancanze. 

La nuova legge di bilancio del Governo Conte si pone come obiettivo primario quello di riuscire a migliorare il sistema fiscale italiano. Migliorando questo a trarne benefici sono anche gli italiani e lo status economico degli stessi. Nella nuova manovra finanziare infatti si trova spazio anche per: 

  • La pace fiscale: che riguarda rottamazione delle mini cartelle esattoriali contratti fino al 2010 con importo inferiore a 1000€ ma non solo; 
  • La flat tax: che si occupa di andare a riformare il sistema delle Aliquote al fine di averne una solamente; 
  • Il famigerato reddito di cittadinanza: è un’integrazione economico al raggiungimento della soglia dei 780euro mensili in attesa che lo Stato si premuri nel trovare un’occupazione al soggetto; 
  • Canone RAI: ridotto a 90€; 
  • Aiuto per i disabili: è quell’agevolazione economica che permette ad anziani e disabili di passare ad una integrazione economica che arriva a 800€. 

L’esenzione

lavoro online

Con questa novità ci saranno diversi campi a cui in precedenza si prestava davvero poca attenzione che diverranno più importanti per la compilazione di fatture elettroniche.

Verrà chiesto il valore esatto corrispondente all’IVA (con la motivazione).

L'esenzione IVA è fondamentale per riportare sulla fatturazione elettronica la causale relativa alle ragioni di esenzione fiscale di una determinata operazione commerciale.

Il termine più corretto sarebbe non applicabilità IVA, non molto utilizzato nel linguaggio di tutti i giorni data la difficoltà del termine. Questo termine è più giusto perchè, l’esenzione IVA, come l’esclusione IVA o la non imponibilità IVA, è un tipo di inapplicabilità.

Nella fattura elettronica, una volta segnato lo 0% di IVA da applicare, tale decisione sarà da giustificare specificando il tipo di inapplicabilità.

Per ogni tipo di inapplicabilità, c'è un codice differente da N1 a N7.

Questi termini sono tutti collegati a operazioni sottratte all’imposizione IVA ma hanno aspetti diversi.

Le operazioni non imponibili, fanno parte del campo di applicazione dell’imposta e risultano soggette agli obblighi di fatturazione e registrazione, di conseguenza concorrono alla creazione del volume d’affari, ma non sono assoggettate al tributo IVA.

Le novità del 2021 riguardo la fatturazione elettronica

Il primo gennaio del 2021 sono entrate in vigore nuove regole per quanto riguarda la fatturazione elettronica online. Questo sistema di fatturazione, infatti è entrato in vigore da poco tempo e nei prossimi anni, di conseguenza, subirà altre riforme e perfezionamenti. L’obiettivo finale, infatti, è quello di ottenere, in un futuro più prossimo possibile una dichiarazione precompilata della dichiarazione dell’iva dallo stesso sistema di interscambio.

Tra le novità più importanti apportate alla fatturazione elettronica online, troviamo alcune modifiche per quanto riguarda il tracciato XML, che vedrà l’aggiunta di alcuni codici il cui scopo è quello di descrivere una determinata tipologia di documento.

I codici saranno di due tipi:

  • Codici “Tipo Documento”: il loro scopo è quello di indicare la natura burocratica del documento
  • Codici natura: riferito alle fatture soggette a imposta di bollo. Infatti, per il 2021 non sarà più necessario dichiararne l’importo perché questo sarà calcolato successivamente dall’agenzia delle entrate.

Cosa succede se invio una fattura con codice natura errato?

busta paga 1217

Il codice natura deve essere presente all’interno delle fatture non soggette ad IVA, per le quali è obbligatorio di indicare il motivo della loro non imponibilità, tramite appunto il codice natura. Sono stati aggiunti diversi nuovi codici natura, rispetto allo scorso anno, di conseguenza ci sono molte più possibilità di sbagliare.

Purtroppo, il sistema che gestisce le fatture elettroniche online, non lascia spazio ad errori e sbagliare questo codice potrebbe portarvi a prendere una sanzione amministrativa.

Professionisti italiani e fatturazione elettronica clienti esteri

Innanzitutto, il primo passaggio da effettuare è quello di verificare se si rientra tra coloro che sono obbligati ad emettere una fattura elettronica. Infatti, se non si rientrasse in questa categoria, un professionista o un’azienda potrebbe tranquillamente rilasciare una tradizionale fattura cartacea al proprio cliente estero. Nel caso invece, in generale, si fosse obbligati a fornire quella elettronica, il soggetto italiano ha a disposizione due modalità da seguire in tale situazione. 

La prima è quella di rilasciare al proprio cliente estero una fattura cartacea tradizionale (difatti, non è obbligatoria la fatturazione elettronica per clienti esteri). Tuttavia, il soggetto italiano, per compensare l’emissione tradizionale e non elettronica di questo genere di documento, deve predisporre e inviare la cosiddetta comunicazione “Esterometro”. Quest’ultima è divenuta obbligatoria, sempre dal gennaio 2019, per tutte le transazioni effettuate con l’estero.

La seconda modalità da seguire è quella di rilasciare una fatturazione elettronica per i clienti esteri, così come si effettuerebbe per la tradizionale clientela italiana. Il vantaggio di questa scelta, risiederebbe nel non dover compilare la comunicazione “Esterometro” e quindi, di conseguenza, il soggetto italiano eviterebbe un passaggio procedurale in più. Vediamo adesso come si deve procedere in tale ultimo caso.

Fatturazione elettronica per clienti esteri, la procedura da seguire

Rispetto a quella per la clientela italiana, la procedura della fatturazione elettronica per clienti esteri si differenzia in misura davvero minima, cioè: 

  • Nel campo “Codice Destinatario”, si deve inserire il codice “XXXXXXX” (in pratica, 7 volte X), senza dover immettere il codice fiscale del destinatario;

Poi, nella sezione “IdFiscaleIva” del blocco 1.4 “Cessionario/Committente”:

  • Nel campo “IdPaese”, va inserito il codice del Paese estero, che sia diverso da IT e secondo lo standard ISO 3166-1 alpha 2 code;
  • Nel campo “IdCodice”, si deve immettere un valore alfanumerico di 28 elementi, identificativo del professionista o consumatore finale;
  • Nel campo “Codice Fiscale”, digitare lo stesso valore inserito in “IdCodice”, nel caso il cliente sia un consumatore finale. 

Immagine eseplificativa per l'articolo sulla Fatturazione elettronica del sito Modelli e Documenti

 

A questo punto, per l’inserimento nella fatturazione elettronica per clienti esteri dell’indirizzo del soggetto cliente, si deve selezionare lo Stato di appartenenza di quest’ultimo (senza pertanto dover compilare la Provincia nel modulo), mentre nel campo “CAP” si dovrà immettere il codice 00000 (5 zeri). Infine, ci si potrà servire dell’indirizzo per indicare e inserire il Cap straniero.

A questo punto, bisogna rammentare che, effettuando una fatturazione elettronica per clienti esteri, si deve inviare a questi ultimi una copia analogica del documento (quindi in file Pdf oppure cartacea).

L’esterometro per le fatture elettroniche all’estero dal 2022

Con la Legge di Bilancio 2021 (L.178/2020), si prevede l’abrogazione del cosiddetto “Esterometro” a partire dal 2022. Pertanto, tutte le comunicazioni relative alle transazioni con l’estero si effettueranno attraverso il cosiddetto Sistema d’Interscambio (S.d.I.), con l’utilizzo poi del formato XML della fattura elettronica. Tale decisione è stata presa con l’obiettivo di una maggiore semplificazione fiscale e favorendo un unico canale di trasmissione, appunto l’S.d.I.

Casi particolari di fatturazione elettronica per clienti esteri

Durante lo svolgimento della propria attività, potrebbero accadere dei casi particolari per l'emissione della fattura elettronica. Ad esempio, si potrebbe incorrere in un'azienda o consumatore finale che vivono e risiedono a Campione d'Italia oppure Livigno. Come regolarsi in questo caso, considerando che i residenti di queste località ufficialmente non sono cittadini italiani e pertanto devono essere ritenuti cittadini o soggetti stranieri o comunque usufruiscono di qualche agevolazione particolare?

E' la stessa Agenzia delle Entrate a chiarire questo dubbio. L'ente infatti stabilisce che queste due località (Livigno e Campione d'Italia) non fanno parte del territorio nazionale e pertanto tutte le operazioni e le attività effettuate con soggetti residenti e situati in tali Comuni dovranno essere considerate operazioni transfrontaliere e rientranti di conseguenza tra quelle che dovranno essere incluse nel cosiddetto "Esterometro". Ancora l'Agenzia delle Entrate va a specificare meglio un passaggio importante a questo proposito.

Nei rapporti con tali soggetti si puó effettuare una fatturazione elettronica per clienti esteri. In particolare, considerando che gli abitanti di Livigno e Campione d'Italia posseggono un codice fiscale italiano, pur non avendo effettiva residenza nel nostro Paese, nel campo "Codice Destinatario" bisognerà usare il codice con i sette zeri (0000000). In seguito, si dovrà inviare al cliente/committente una copia della fattura cartacea oppure elettronica (volendo, anche in formato Pdf). In tal caso, non sarà obbligatoria la trasmissione dei dati della stessa all'Esterometro.
A questo punto, avendo tutte le informazioni necessarie, è possibile eseguire la fatturazione elettronica per qualsiasi tipologia di clientela estera. Tuttavia, nel caso dovessero permanere dei dubbi o si avesse la necessità di ulteriori chiarimenti su qualche passaggio o codice da inserire, è possibile usufruire e fare riferimento ad una pagina apposita del sito internet dell'Agenzia delle Entrate, in cui sono spiegati in modo chiaro e sintetico le varie informazioni necessarie. Il tutto corredato anche da una utilissima FAQ, con le domande poste piú frequentemente. 

Software per la fatturazione elettronica in versione gratuita

Sebbene siano gratuiti, vi sono programmi per l’emissione di fattura elettronica ottimi e affidabili, che semplificano al massimo la procedura di invio di tali documenti, soprattutto per coloro che non devono emetterne un consistente numero. Tra i software per la fatturazione elettronica, vi è quello fornito direttamente dall’Agenzia delle Entrate (AdE). Questo programma consente di compilare delle fatture attraverso alcune domande, che determinano il file XML che poi dovrà essere inviato allo stesso ente statale.

Tuttavia, prima di scaricare questo programma dal sito dell’AdE, è necessario avere sul proprio computer il software Java. Quando presente sul proprio PC, si può avviare il download del programma dell’AdE. Una volta ultimato, si apra il file FEL18.jnlp e si clicchi sui tasti “Esegui” e “Avanti”, per concludere l’installazione. Il software adesso si può utilizzare. Inseriti tutti i dati necessari, esso eseguirà una verifica per eventuali errori di inserimento. Finito questo controllo, la fattura si potrà inviare all’ente statale e salvare.

Altro software per la fatturazione elettronica gratuito è Assoinvoice, un programma che consente tuttavia la sola visualizzazione delle fatture elettroniche e non la loro creazione. Esso è disponibile per sistemi Windows, macOS e Linux. Una volta scaricato il programma disponibile dal proprio sito internet, si apra il file “.exe” e si accettino tutti i termini del contratto. Conclusa l’installazione, si può usare immediatamente l’applicazione.

Software per fatturazione elettronica a pagamento

across bolletta

Diversi software per la fatturazione elettronica di questo genere sono di assoluto livello e sono particolarmente utili per quei professionisti che emettono fatture elettroniche in modo frequente. Spesso si tratta di programmi “all-in-one", utilizzabili direttamente dal browser e che consentono, inoltre, di inviare all’Agenzia delle Entrate tutte le fatture emesse. Soluzioni davvero all’avanguardia e di semplice uso.

Tra i più diffusi e noti, vi è il software per la fatturazione elettronica Aruba, che consente la gestione di tutto il processo di fatturazione: dalla creazione della fattura al suo invio, oltre che stampa ed archiviazione. Questo programma funziona via web, quindi non serve installare nulla sul proprio computer. Il costo di questo software è di 25 €+Iva annui, con un Gb di spazio per l’archiviazione online. Con 600 €+Iva annui, si può invece avere un account Premium di fatturazione elettronica, per una gestione multifunzionale.

Altro software per la fatturazione elettronica apprezzato è Legalinvoice, che funziona anch’esso via web. Tale software è disponibile in due versioni, “Start” e “Pro”, che si rivolgono a tipologie differenti di utenti, offrendo comunque un servizio completo ambedue. La versione Start si indirizza ad agricoltori, artigiani, commercianti e partite Iva, per la gestione delle fatture con la P.A. ed i privati (B2B). Il suo costo è di 4 €+Iva al mese, per massimo 200 fatture scambiate col SdI. È disponibile una prova gratuita di 6 mesi.

La versione Pro, invece, si indirizza a società e studi, che già hanno un software gestionale per le fatture elettroniche, ma vogliono utilizzare uno strumento efficiente per gestire fatture B2B, senza dover modificare il software in uso. È possibile usufruire di un periodo di prova gratuito di 6 mesi, al termine del quale si può utilizzare il software per la fatturazione elettronica pagando 7 €+Iva al mese per la gestione di 400 documenti (tra fatture, DDT e altro) inviati o ricevuti dal SdI. 

Valuta di rimanere con noi, leggendo il nostro ultimo articolo sulla Motorizzazione civile di Roma.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.