Dopo l'Assegno unico Famigliare, oggi pubblichiamo un nuovo articolo che speriamo possa catturare il vostro interesse. L’invalidità è intesa come qualsiasi limitazione o degenerazione, causata da una menomazione, delle capacità di svolgere quelle che per un essere umano sono considerate normali attività. L’invalidità è ritenuta un’oggettivazione della menomazione che genera conseguentemente una difficoltà alla persona. Inoltre, si riferisce a capacità funzionali estrinsecate mediante azioni e comportamenti che riguardano gli aspetti principali della vita di ogni individuo.
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- Chi può presentare domanda
- Documentazione necessaria per richiedere il ricorso all'invalidità
- Cosa cambia con la nuova normativa per i minori titolari di indennità
- Invalidità civile: procedure da seguire in caso di accettazione o in caso di insuccesso
- Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità
- Quando si ottiene l’indennità di accompagnamento?
L’invalidità si definisce civile quando non deriva da cause di servizio, di guerra o di lavoro e viene espressa in percentuale.
Chi può presentare domanda
- dall’interessato che si ritiene invalido;
- da chi rappresenta legalmente l’invalido
- da chi cura gli interessi dell’invalido
L’invalidità civile è riconosciuta dall’ASL che decide in materia attraverso una specifica Commissione.
Come si presenta la domanda
- avere il certificato dal medico curante;
- presentare la domanda vera e propria all’INPS.
Quando si fa richiesta all'Inps dell'invalidità civile, potrebbe capitare che le Commissioni mediche della Asl, che si occupano di valutare il grado di invalidità stessa e la reale inabilità e patologia di carattere fisico e psichico, non concedano tale beneficio al richiedente.
È però possibile presentare un ricorso per questo mancato riconoscimento affidandovi a un Patronato Sindacale. È necessario compilare una specifica domanda da presentare entro 180 giorni dal verbale comunicato ed emesso dalle Commissioni mediche. Ci si dovrà inoltre recare alla presenza di un giudice ordinario con il proprio avvocato.
Qualora il ricorso per l'invalidità civile venisse accettato si dovrà inoltre portare presso la prefettura una copia autentica della sentenza emessa in favore del richiedente. In caso di vittoria verranno inoltre pagati anche le somme non ancora elargite, partendo dal mese successivo alla presentazione della domanda di invalidità.
Se si perde il ricorso, il richiedente dovrà invece sobbarcarsi le spese processuali se il reddito risulta superiore a 18.592,44 euro con l'aggiunta di 1.032,91 euro, se ha familiari che convivono con lui.
Documentazione necessaria per richiedere il ricorso all'invalidità
Per procedere è necessaria la compilazione del modulo, stampato in carta semplice. Sono altresì necessari: tessera sanitaria, i dati anagrafici del richiedente, riscontrabili all'interno della carta d'identità, del passaporto o della patente; le informazioni relative alla Commissione medica che ha esaminato il caso; una fotocopia del verbale.
Revisione dei requisiti: come funziona?
La normativa vigente prevede che vengano effettuate delle visite, così dette di revisione, a tutti i soggetti riconosciuti come invalidi civili o portatori di handicap. Tali visite hanno lo scopo di accertare e confermare il possesso dei requisiti sanitari, al fine di poter continuare ad usufruire delle agevolazioni concesse (che non subiscono variazioni fino alla conclusione dell’iter di verifica). L’INPS, l’ente nazionale di previdenza sociale, si occupa di prendere in carico la revisione della documentazione sanitaria, in particolare di chi presenta una condizione mutevole nel tempo. Piu nello specifico si tratta di persone che, al momento dell’accertamento di invalidità, avevano una patologia provvisoria, comunque mutevole nel tempo, o di soggetti in giovane età come i bambini, dove in entrambi i casi sul verbale è stata indicata una data di “scadenza” per la successiva verifica.
Durante tale visita, disposta per confermare i requisiti di provvidenza, è possibile che si accertino anche aggravamenti alla patologia esistente, in questo caso si può presentare una domanda per ulteriori indagini al fine di richiedere ulteriori agevolazioni in base all’aggravamento
Cosa cambia con la nuova normativa per i minori titolari di indennità
Una parentesi va aperta per ciò che concerne le indennità di frequenza riconosciute prima della maggiore età. Questo perchè con la nuova normativa, nel semestre precedente al compimento dei diciotto anni, andrà presentata domanda di conferma per il rinnovo delle agevolazioni provvisorie. Sarà l’INPS successivamente ad invitare il titolare alle regolari visite di revisione per le conferme successive. Per chi invece è titolare di indennità di accompagnamento e/o di comunicazione il rinnovo è automatico al compimento della maggiore età, sempre in via provvisoria, ma senza l’obbligo di dover ripresentare una nuova domanda, basterà compilare un modulo apposito disponibile anche sul sito INPS.
Invalidità civile: procedure da seguire in caso di accettazione o in caso di insuccesso
L'invalidità civile viene riconosciuta dall'Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in Italia. I requisiti richiesti per ottenere l'invalidità civile sono:
- la diagnosi di una malattia o disabilità che limita le capacità lavorative del richiedente,
- l'impossibilità di svolgere la propria attività lavorativa,
- la necessità di assistenza continuativa da parte di terze persone.
Le procedure per richiedere l'invalidità civile prevedono i seguenti passi:
- Richiedere una valutazione medica presso un centro INPS o un medico convenzionato.
- Presentare domanda di accertamento dell'invalidità presso l'INPS o l'ASL.
- Attendere la decisione dell'INPS o dell'ASL sulla richiesta di accertamento.
- In caso di accoglimento, presentare domanda per il riconoscimento dell'invalidità civile.
- Attendere la decisione definitiva sulla domanda di riconoscimento dell'invalidità civile (È importante notare che le procedure possono variare a seconda delle circostanze individuali e che la documentazione e i requisiti richiesti possono variare).
Se, invece, la domanda non è stata accettata si può fare ricorso per l'invalidità civile. Le procedure per fare ricorso sono:
- Richiesta di revisione della domanda all'Inps entro 60 giorni dal diniego.
- In caso di nuovo diniego, presentazione di ricorso al Tribunale delle Pensioni entro 120 giorni dalla data del diniego.
- In caso di ulteriore insuccesso, è possibile presentare ricorso al Giudice di Pace o al Giudice del Lavoro.
È importante notare che un ricorso per l'invalidità civile è spesso lungo e costoso, quindi è importante consultare un avvocato prima di decidere di fare ricorso. Inoltre, le decisioni sull'invalidità civile possono essere impugnate più volte se necessario. Se l'invalidità civile viene riconosciuta, il richiedente riceverà benefici come la copertura assicurativa sanitaria e pagamenti mensili. Con il riconoscimento dell'invalidità civile, gli individui hanno anche accesso a determinati servizi e programmi pensati appositamente per le persone disabili. È bene ricordare che il ricorso per l'invalidità civile è molto importante e deve essere presentato entro i termini previsti per poter ottenere i benefici. Pertanto, è fondamentale contattare un consulente esperto o un avvocato il prima possibile quando si pensa di presentare un ricorso per l'invalidità civile.
Quali sono i requisiti per ottenere l’indennità
Vale la pena ribadire quali sono i requisiti previsti per poter inoltrare la richiesta di indennità di accompagnamento:
- Invalidità totale (100%) per affezioni fisiche o psichiche;
- Impossibilità di deambulazione senza l’aiuto di un deambulatore o di un accompagnatore;
- Impedimento a compiere azioni quotidiane e basiche della vita per cui si necessita di una continua assistenza;
- Cittadinanza italiana (per i cittadini stranieri ma dell’Unione Europea si richiede l’iscrizione all’anagrafe del comune di residenza; mentre per i cittadini Extra-UE è richiesta la presentazione del permesso di soggiorno di almeno 1 anno);
- Residenza abituale e stabile sul territorio italiano.
Non sono previsti limiti di reddito come, invece, è richiesto per chi percepisce l’assegno mensile di invalidità.
Gli importi per il 2022 sull’indennità di accompagnamento
L’aggiornamento delle indennità si effettua ogni anno per adeguarsi all’inflazione o alle situazioni emergenziali.
Nel 2022, la rivalutazione delle indennità comporta un aumento medio dell’1,7% dell’importo spettante rispetto al 2021. Ciò significa che l’importo dell’indennità di accompagnamento è pari a 525,17 € al mese (rispetto a 522,10 € del 2021) per un totale annuo di 6.302,04 €. L’importo è uguale per tutti poiché nel calcolo dell’indennità non viene contemplato il reddito.
Quando si ottiene l’indennità di accompagnamento?
Per mezzo dell’indennità di accompagnamento, similmente come tutte le altre provvidenze economiche legate con lo stato di invalidità civile, sono avviate e consentite in seguito alla verifica di specifici requisiti sanitari realizzata dalle competenti commissioni mediche Basta rispetto a questo punto consultare l’apposita scheda di invalidità civile. In questo caso, l’autorizzazione medica allegata alla richiesta presentata dall’ASL, quella verificante la minorazione, deve avere un referto limpido e inequivocabile e la dichiarazione esplicita delle condizioni del dichiarante, che devono essere precisate, per esempio, per una “persona impossibilitata a camminare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” o, alternativamente, che è “un individuo che ha bisogno di assistenza continua non essendo in grado di eseguire gli atti quotidiani della vita”.
Alla conclusione delle verifiche mediche, viene redatto un verbale conclusivo, il quale viene indirizzato al cittadino dall’INPS e se l’esito finale invita all’erogazione e al provvedimento economico, il cittadino viene direttamente inviato ad inserire online una serie di dati richiesti (ad esempio reddito personale, il possibile ricovero a carico dello Stato, le coordinate bancarie, i centri riabilitativi.). Queste informazioni arrivano direttamente nella banca dati INPS e chiudono il profilo della persona ai fini dell’invalidità che si deve ottenere, ovvero quella civile. Per questa procedura è bene farsi supportare da un patronato sindacale, un’associazione o un soggetto re-integrato. Il procedimento si conclude con l’erogazione del contributo economico, nei casi in cui ne sia riconosciuto il diritto sulla base dei requisiti sanitari.
L’indennità di accompagnamento decorre a partire dal mese successivo dal momento in cui viene presentata la domanda di accertamento sanitario all’ASL. La Commissione può infine indicare, in via speciale e in base alla documentazione clinica raccolta.
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